All’improvviso John si era accorto che non aveva niente da bere in casa. Tragedia!
Era la sera di capodanno. Per la precisione erano le 17.49 del 31 dicembre. Un flash nella testa. La cassiera che il giorno prima diceva a John “Domani chiudiamo alle 18.00”. Doppia tragedia, macchiata d’ansia. John era un tipo visionario, per lui le città erano tappezzate di minimarket aperti 24 ore su 24. La metropolitana andava tutta notte e si poteva mangiare a ogni ora. Purtroppo viveva nella città sbagliata. John però era un gran velocista. In 3 minuti aveva coperto la distanza casa-supermercato. Con i pantaloni del pigiama ancora addosso, ma con una gran bella camicia da notte. Ed eccolo lì, corsia 7 – Alcolici. Con 5 minuti di anticipo sulla chiusura John aveva fatto il suo ingresso trionfale nell’anticamera dell’iperspazio. Con grande disappunto delle ultime vecchiette rimaste, che si chiedevano chi fosse quel barbone. Ma tra quelle vecchie carampane, all’improvviso…luce! Una luce forte, accecante. Dei capelli d’oro che neanche Petrarca si sarebbe mai immaginato di poter descrivere al supermercato sparsi. Lei era lì, davanti a lui. Una svedese da far perdere la testa, i fianchi sinuosi, il collo sottile. Generosa come le intemperie del nord e la birra possono rendere una creatura. Meravigliosa. John era come paralizzato. Indeciso su come comportarsi. Ma la svedese voleva John. Neanche la sua camicia da notte riusciva a crederci. John pensò che non era il momento di perdere tempo, era un tipo intelligente. Di scatto girò quindi il suo pigiama e con la svedese per mano corse a casa. Appena entrato si chiuse dentro. Lui e la svedese. Soli, le tapparelle abbassate.
Si dimenticò di tutto John. Dei suoi amici che lo aspettavano per festeggiare l’anno nuovo, di fare gli auguri alla famiglia, di andare a lavorare il 2 gennaio. Di andare a lavorare il 3 gennaio, il 4 gennaio e anche il 5 gennaio. Di tutto. John passò una settimana in estasi. Rapito. Felice come una nave spaccaghiaccio nel baltico. Il 6 gennaio però, John si svegliò all’improvviso. Dei rumori lo avevano destato di soprassalto. Intrappolato ancora in quel suo Valhalla, John aveva riconosciuto la figura di una vecchina un po’ curva, foulard in testa e gonna rattoppata che brandiva una grossa scopa.
“Svegliati John!”
“Cazzo la befana!” – urlò spaventato John
“No. Sono la nonna deficiente. E’ una settimana che non rispondi al telefono. Dai alzati imbecille e togli quella bottiglia di vodka dal letto!”
John volse lo sguardo alla sua destra, la svedese era li. Vuota.
“Cazzo è risuccesso! E’ successo ancora!” Pensò John.
Si era scolato una bottiglia di Absolut. Ed era collassato per una settimana.
Lorenzo
Scheda oggetto
Nome: Bottiglia vodka
Età: 2 giorni
Taglia: M
Residenza: freezer
Segni particolari: causa amnesie