Siamo tutte diverse, ma una cosa che ci accomuna tutte ho scoperto che esiste. Siamo immortali, potenzialmente; ma viviamo solamente se perduriamo nella vostra memoria.
Ne ho conosciute tante nella mia vita; in incredibili notti d’estate, in fredde giornate sotto le coperte, in sale d’attesa infinite, in pub che non promettevano niente di buono, e hanno mantenuto le loro promesse, in autostrade che hanno fatto sperare. Molte invece non le ho mai conosciute, ma ne ho sentito parlare. Troppo diverse per incontrarci. Si conosce solo ciò che siamo in grado di conoscere, di capire, di apprezzare, forse.
So che voi siete una specie diversa da noi, ma credo che queste cose le possiate capire.
Non sappiamo cosa siamo, ma sappiamo che per ogni persona siamo qualcosa di diverso.
È strano, ma non mi è mai capitato di essere vissuta nello stesso modo, di venir usata nello stesso modo. Ma se voglio vivere, non posso fare a meno di voi; per questo non posso fare altro che accettare di essere ciò che voi volete che io sia.
Una vita a metà, se esisto solo quando sono con voi.
Sono una voyeur, quante volte vi ho visto, muovervi al mio ritmo, godere al mio ritmo, avvinghiati, l’uno dentro l’altra; vi ho visto fare colazione sorridenti, stanchi o preoccupati, ballare e cantare come se fossi io la cosa più importante; vi ho visto collassati su un divano, qualche canna, un paio di bicchieri di rosso. Ascoltavate quello che avevo da dirvi e poi voi partivate con i vostri trip; chi mi ha visto disperata ha immaginato battaglie, campi aridi e distruzione, qualcuno rideva, trovandomi simpatica, forse a volte troppo ironica, vi ho lasciato divertiti, ma con l’amaro in bocca; chi mi ha visto malinconica ha immaginato che le persone forse a volte si perdono per sempre, qualcuno ha creduto che fossi magica e solare e grazie a me si è convinto che la vita fosse facile, come una giornata in pedalò. Mi sono capitate volte in cui mi hanno visto colorata.
Non dico che mi dispiaccia permettervi di immaginarmi come volete; capisco quanto sono importante per voi, ma a volte mi chiedo cosa resti di me se nessuno si accorge come sono, cosa sono.
Nera, come quel senso di morte che ti attanaglia quando ti manca il respiro; rossa, come tutte quelle volte in cui speri che il mondo finisca fra le sue gambe, gialla come quando ti accorgi che non vedi l’ora di ascoltare una nuova canzone.
Ben Adicta
Scheda oggetto
Nome: la tua canzone preferita
Età: evergreen
Taglia: 4:09 min
Residenza: ovunque tu voglia
Segni particolari: i tuoi