La nave Sofia

Il Capitano Clark se ne stava arrampicato sulla scala dell’albero maestro.
Mentre la Sofia fluttuava docile sul mare placido, la brezza scompigliava i capelli del Capitano.
Completamente assorto nei suoi pensieri, fissava un punto preciso.
Ma non in direzione dell’orizzonte. Guardava molto più vicino, guardava molto più in là.
Lo sguardo trasognante del Capitano Clark era rivolto al fiocco azzurro che aveva fatto annodare a poppa. Il vento si infilava tra le maglie del tessuto e giocava a creare pieghe e arricciature. Il Capitano Clark si divertiva a intravederci figure astratte, che si modulavano in continuazione.
In una di quelle immagini il Capitano Clark cercava un nome.
Il nome da dare al suo erede.
Qualche giorno prima, mentre la nave era ancora attraccata, un ufficiale della marina portuale si era avvicinato al Capitano Clark e gli aveva consegnato una lettera.
Scriveva Sofia. Diceva che aspettava un bambino. Il figlio del Capitano Clark.
Sofia era l’unico amore del Capitano, l’unico oltre al mare.
La nave, nella mente del Capitano Clark, era il mezzo che gli permetteva di avvicinare ciò che aveva di più caro. In qualche modo di collegarlo.
Per questo gli era venuto spontaneo ribattezzare la nave con il nome della donna che amava e dipingere la carena con dei colori che gliene ricordassero la provenienza.
Per questo gli era sembrata la cosa più logica del mondo aggiungere la bellezza di un dettaglio in onore di quel nuovo amore che stava prendendo forma.
Il Capitano Clark era sospeso a mezz’aria.
Sorridente e fiero, aspettava che il vento si calmasse e che quel fiocco azzurro assumesse la sua identità definitiva.

Andrea

Scheda oggetto
Nome: barchetta di legno
Età: 15 anni
Taglia: S
Residenza: libreria
Segni particolari: ha paura dell’acqua