Archivio della categoria: oggetti da paura

In “medium” stat virtus

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Sono un medium. So già che sei scettica e non voglio convincerti, ma è la verità. Non è una di quelle cose che scegli da piccolo quando ti chiedono cosa vuoi fare da grande, semplicemente sono così e penso di esserlo sempre stato. Mia mamma una volta raccontò che, quando avevo cinque anni, mentre giocavo al parco con la sabbia ... Continua a leggere »

Il fumo nuoce gravemente alla salute

Il fumo nuoce gravemente alla salute - racconto breve

La notte di San Valentino ero di pattuglia. Non c’era amore nell’aria per me, ma solo freddo e lavoro. Avevo accettato il turno volentieri, un po’ per fare un favore ai miei colleghi, più o meno felici di onorare l’appuntamento romantico con i propri partner, un po’ per farne uno a me stesso perché così, bene o male, avrei tenuto ... Continua a leggere »

Specchio riflesso

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So chi mi ha ucciso. Tutte le notti lo stesso sogno. Ero a letto. Morivo. Non ricordo esattamente come era cominciato. Ma era freddo e faceva paura. Le pareti della stanza si tingevano di nero. Trasudavano di nero. Vomitavano nero. Un liquido denso e buio che colava e ricopriva ogni cosa. Mi avvolgeva e mi paralizzava. Fino alla fine. Nello specchio ... Continua a leggere »

C’è una testa in piazza Duomo

C'è una testa in piazza Duomo

“C’è una testa in piazza Duomo”. La chiamata era stata telegrafica, puramente informativa. Il sole di primavera picchiettava sulle finestre della cattedrale. Le guglie all’alba si stiracchiavano pigre sul liscio sagrato. Tutt’intorno silenzio, un furtivo sbattere d’ali di qualche piccione e l’odore inebriante del primo caffè. In mezzo alla piazza una testa. Una testa rasata. Una testa rasata impalata su una ... Continua a leggere »

La morte vien puffando

La morte vien puffando

PuffoStalker era sempre stato strano. Sin da piccolo aveva manifestato la sua propensione nel molestare le più svariate forme di vita. Uno sguardo di troppo o un sorriso educato erano per lui segni d’affetto inequivocabili, messaggi d’amore che si sentiva in dovere di ricambiare. Così si appiccicava alla gente come un francobollo. Purtroppo il fatto di vivere in una comunità ... Continua a leggere »

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