C’era una volta, nel regno di troppo sbatti lontano, una città di fantasia chiamata Milano. Culla di una civiltà trafficosamente stressata, Milano era famosa in tutto il regno di troppo sbatti lontano per essere la capitale della moda, delle serate fashion e per aver inventato i super buffet degli aperitivi.
Milano era soprattutto nota, però, per aver dato i natali a una nuova specie di ominide femmina: Fiammetta la fighetta.
Fiammetta la fighetta, era un essere speciale. Nata geneticamente modificata, presentava dei forti tratti distintivi. Primo fra tutti, il braccio ad angolo retto. Non si sa se per colpa dello smog o dei più svariati additivi chimici vaporizzati nell’aria della città. Fiammetta aveva un braccio perennemente piegato a 90 gradi. Questo le consentiva di sfoggiare borse con aria super cool, ma era di imbarazzo per la maggior parte delle attività quotidiane. Avere il braccio fisso a 90 gradi, come una qualsivoglia Barbie da grande magazzino, le impediva ad esempio di dormire comodamente, ma anche di mangiare. Questo la rendeva piuttosto acida, scortese e perennemente svogliata. Altro tratto peculiare di Fiammetta, era una forte fotofobia. Alcuni azzardavano fosse l’anello di congiunzione tra i vampiri e l’uomo. Fiammetta, poverina, non sopportava la vista della luce. Nelle giornate più buie e piovose, in metropolitana ma anche agli aperitivi dopo il tramonto, doveva schermarsi con grandi occhiali da sole. Delle più svariate marche e con il nome ben visibile. Fiammetta aveva anche un’indole casalinga. In inverno passeggiava per le vie dello shopping con delle babbucce ricoperte di pelo. Modalità angelo del focolare. Non si adattava molto bene alle stagioni però. In estate girava con gli stivali, a volte fino al ginocchio. Modalità acqua alta a Venezia.
Il braccio buono, quello non geneticamente modificato, presentava un’appendice robotizzata. Lo smartphone. Fiammetta era perennemente impegnata su tutte le chat e i social network possibili e immaginabili. Era paladina dei selfie e gran sacerdotessa delle foto di cibo a ristorante. Il cameriere non faceva in tempo a portare il piatto, che lei aveva già condiviso la foto. Era magica. A volte si stupiva di come potesse essere così veloce nel scattare e inviare, il sushi non si raffreddava neanche!
Spesso, questo suo essere tecnologicamente oltre, rendeva difficili i rapporti con le altre specie. Tra una foto con la bocca a papera e un bip bip e l’altro, era praticamente impossibile sostenere una normale conversazione con Fiammetta. Quando era impegnata al telefono, non degnava del minimo sguardo il malcapitato interlocutore. Fiammetta, però, aveva i suoi punti fermi, il cellulare poteva essere momentaneamente accantonato in caso di imprenditore, barista o animatore di villaggio turistico. Dal punto di vista caratteriale, Fiammetta era molto umorale. Schizzinosa e diva per natura, non incrociava gli occhi di nessuno e ripudiava tutto quello che non carpiva a un primo sguardo. Progettata per non riprodursi, Fiammetta era campionessa olimpionica di rimbalzo preventivo di bravi ragazzi. Stanca della deludente attesa del principe azzurro, però, nel corso degli anni finì per essere facile preda di un’altra specie di ominide. In questo caso evergreen: il tamarro palestrato analfabeta. E di lei si persero le tracce.
Fine.
Ps. Qualcuno sostiene di averla avvistata più volte su un cubo a Formentera. Se avete sue notizie…aiutateci!
Lorenzo
Scheda Oggetto
Nome: Borsa Louis Vuitton
Età: 1 anno
Taglia: L
Residenza: armadio
Segni particolari: vu cumprà?