Un eccesso di gelosia esplode solo in presenza di amore.
A volte la sua intensità ne può determinare il culmine, il suo momento d’oro.
Almeno questo è quanto crede Makoto.
Izumi questo lo sa e ha dovuto imparare a convivere con questa idea, assecondarla in un certo senso.
Makoto ama profondamente stringere Izumi e sentirla sua.
Da anni, ogni giorno, secondo un rituale esatto che si consuma nel pomeriggio, Makoto fa scivolare le sue dita sui fianchi della donna che ama e che lo fissa in silenzio. Gli piace afferrarla per una maniglia dell’amore e suggerire al suo bacino un dolce movimento dal basso verso l’alto, prima di appoggiare la sua bocca su di lei.
A quel punto Makoto socchiude gli occhi e rievoca i particolari di quella giornata di tanti anni prima.
Un modo per reiterare il picco aureo vissuto dal loro amore.
Izumi indossa un kimono di seta che si richiude sul suo corpo con due fasce larghe e arancioni.
I suoi capelli neri sono lucenti e raccolti verso l’alto in uno chignon.
Sono nel giardino della loro casa e l’autunno sfuma di amaranto l’atmosfera.
La pelle di Izumi è bianchissima, ma un tocco di rosso acceso le colora le labbra.
Makoto è davanti a lei, alza la voce furente per un’idea, pura e corrosiva, che si è autoalimentata nella sua mente.
Izumi lo ascolta con aria distante, quasi distratta. “Non è vero niente” pensa tra sé e sè.
Questo incrementa ancora di più la gelosia e allo stesso tempo il desiderio di Makoto, che ora pensa solo a possederla con forza.
Possederla per sempre. Con un atto definitivo e violento.
Per questo senza darle diritto di replica, senza chiederle il permesso, Makoto pronuncia alcune parole magiche e imprigiona Izumi in una tazzina da caffè. La stessa che ripone con cura sul tavolo, ogni giorno, dopo aver concluso il suo rituale, dopo aver guardato negli occhi il suo immutabile amore per un’altra volta.
Andrea
Nome: Tazzina di ceramica
Età: 40 anni
Taglia: S
Residenza: credenza
Segni particolari: legge nei fondi di caffè