Occhi intensi.
A naso lanciati sulla riga quattro. Pagina destra.
Capelli castani. Lungi e lisci.
La vedo mentre percorro il secondo vagone, alla ricerca del posto indicato sul biglietto. Una signora rotonda, davanti a me, tergiversa e con il suo ensemble di indumenti, golfini, giacche, cappelli e ombrelli a pois ostruisce il passaggio, come un macigno franato da una qualche boutique non più alla moda, in mezzo alla carreggiata.
Mi costringe a rallentare il mio incedere e a fare entrare la meraviglia nel mio campo visivo.
Mi dimentico dello scompartimento da cercare, della signora rotonda, del mondo intero e cado in una specie di trance indotta.
È bellissima. È il posto che cercavo, non sul treno ma al mondo.
Non c’è nessuno seduto accanto o di fronte a lei.
Solo io in mezzo al corridoio, impalato.
La guardo indelicatamente con gli occhi dell’amore delicato.
Accavalla le gambe e giocherella nervosamente con un segnalibro in legno, con un topolino sorridente in cima. Ora è scesa alla riga dieci, avida.
Io seguo i movimenti magici che imprime al corpo del roditore.
Sono in una sorta di stato ipnotico.
Eppure lei è talmente immersa nel suo libro, che non si è minimamente accorta della mia presenza. Sono immobile eppure mi sembra di compiere piccoli passettini verso di lei.
La signora che ostruiva il passaggio è svanita o è stata rimossa e la circolazione è ripresa senza che me ne accorgessi. Per questo la gente mi supera, infilandosi nello spazio tra me e il resto del treno, dandomi piccoli colpetti che mi avvicinano a lei.
Finché una ventiquattrore mi prende uno stinco e mi strattona definitivamente dentro lo scompartimento. Con un fracasso tale che anche lei è costretta a interrompere la lettura e ad alzare lo sguardo, divertita, su di me.
Improvviso un “Ciao, quello è il mio posto”.
Ma poi mi comprometto “Tu continua pure a leggere…mio angelo”.
Sono un coglione, eppure inizia a ridere e mette via il libro. In qualche modo ho rotto il ghiaccio. Iniziamo a parlare.
Sono un coglione, ma è veramente un angelo!
Bella, fine e amante della lettura. L’aspetto così da sempre.
Mi invita a prendere un caffè da lei il pomeriggio successivo. Penso che è l’inizio di qualcosa di bello. Forse è passato il treno giusto stavolta.
La sua voce al citofono mi dice di entrare che è aperto.
Le ho preso un mazzo di rose rosse e mentre salgo le scale mi chiedo quali filastrocche leggeremo ai nostri bambini.
Ma quando varco la porta la trovo seduta sul divano completamente nuda.
Sta sempre leggendo, ma è tutta sudata e si contorce.
Mentre mi avvicino, il libro le cade per terra e nel raccoglierlo leggo il titolo che il giorno prima non avevo avuto modo di vedere: “Fottuta dagli alieni”.
Per un istante, la parte romantica di me vuole ancora crederci e le concede il beneficio del dubbio: magari non è un libro erotico di bassa categoria, è solo stata vittima di un’estorsione extraterrestre e ora si sta documentando! Ma è una speranza ingenua che si infrange nel momento in cui scavalla le gambe e mi lascia intravedere la sua vagina, da cui fuoriesce una piccola testa di topo sorridente che si lecca i baffi. Lecca i baffi e non solo!
Io sono di nuovo immobile. Ma questa volta lei se ne accorge, si sfila il segnalibro madido e mi dice: “Muoviti, scopami!”
E io, in silenzio, scendo dal treno e salgo sul divano…
Andrea
Nome: Segnalibro
Età: 2 anni
Taglia: S
Residenza: portapenne da scrivania
Segni particolari: quando il gatto non c’è…i topi leggono!