So chi mi ha ucciso. Tutte le notti lo stesso sogno. Ero a letto. Morivo. Non ricordo esattamente come era cominciato. Ma era freddo e faceva paura. Le pareti della stanza si tingevano di nero. Trasudavano di nero. Vomitavano nero. Un liquido denso e buio che colava e ricopriva ogni cosa. Mi avvolgeva e mi paralizzava. Fino alla fine. Nello specchio davanti al letto, sopra la scrivania, vedevo il mio assassino. Vestito di nero si rifletteva nel buio, vedevo il suo volto fissarmi serio. Ma era una frazione di secondo, non riuscivo mai a riconoscerlo. Ogni notte lo stesso sogno. Morivo. Ogni notte uno stillicidio. Un’angoscia che mi stringeva lentamente alla morte. Rischiavo la pazzia. Avevo provato a non dormire ma era inutile. Ogni volta finivo inesorabilmente per crollare e liquefarmi in quella oscurità. Ansia. Mi ero convinto che la chiave di tutto era quell’uomo. Quell’uomo che mi uccideva. Doveva essere quell’uomo. Forse il mio inconscio mi stava parlando, se avessi scoperto l’identità del mio assassino avrei razionalizzato, mi sarei liberato delle mie psicosi. Avevo passato in rassegna tutte le fotografie che avevo in casa, scrupolosamente, alla ricerca di qualche indizio, di un qualcosa che mi facesse pensare a qualcuno. Niente. Ero arrivato allo strenuo, non riuscivo più a condurre una vita normale. Una sera decisi che dovevo assolutamente dormire, libero. Mi avvicinai alla scrivania davanti al letto, bevvi un paio di bicchieri di vino, di scatto. Aprii il cassetto e presi delle pillole. Le usava la mia ex moglie per dormire, diceva. Non mi curai della quantità, ero distrutto. Bevvi un altro paio di bicchieri di vino e poi la bottiglia intera. Mi sentivo meglio, più spensierato. Sentivo che stavo finalmente per dormire e sognare di sogni veri. Alzai lo sguardo. All’improvviso mi vidi, riflesso nello specchio. Serio nella mia camicia nera.
So chi mi ha ucciso.
Lorenzo
Scheda oggetto
Nome: Specchio
Età: 10 anni
Taglia: m
Residenza: parete
Segni particolari: specchio specchio delle mie brame